domenica 30 settembre 2012

Procida. “Marittimi onesti”: l’ennesima vergogna.

Sulla bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’isola di Procida che ci ha portato alla ribalta della cronaca, raccogliamo le riflessioni di un marittimo
 
L’indagine partita nel lontano 2010 ha avuto un clamoroso quanto scontato epilogo nella giornata di ieri con la ormai ben nota “Operazione marittimi onesti” , che ha messo speriamo definitivamente la parola fine a questa ormai consolidata quanto nota truffa ai danni del SASN, e si spera dia in un prossimo futuro un po’ di dignità a tutti i marittimi onesti che a quanto pare e per fortuna sono ancora tanti.
Si, una vera e propria truffa, perché effettivamente di questo si è trattato: falsa malattia, falsa convalescenza, falso imbarco, falsa attestazione di una qualsiasi voglia patologia, il tutto per usufruire indebitamente per taluni ,durante il meritato periodo di riposo, qualora avessero veramente navigato di un’ulteriore non spettante 75% dello stipendio e per altri di invitanti e appetitosi tornaconti personali.
Peccato che a farne le spese è stato solo qualche “stimato professionista” e un numero incredibilmente esiguo di colleghi, esiguo poiché è inutile negarlo che, quasi la totalità dei marittimi procidani e non solo, ad eccezione di tutti coloro che navigano con bandiera estera, come quasi la totalità dei medici di base da quasi mezzo secolo ritenevano questa prassi normalissima.
A destra e a manca si è sempre affermato che l’economia procidana è stata ed e’ tutt’oggi sorretta dal duro lavoro sul mare, effettivamente e’ innegabile, e’ un dato statistico, come è altresì innegabile che anche le indennità di malattia erogate dall’ ex INAIL, oggi IPSEMA, hanno anch’esse rappresentato un sostegno notevole per l’economia locale.
Come spesso dice un nostro ben noto concittadino” la domanda nasce spontanea”: a discapito di chi?
E’ presto detto, sicuramente e’ stato un danno notevole per le casse dell’Ente ma soprattutto sara’ una piaga inesorabile che si abbatterà sugli stessi marittimi che, da ora in avanti, se malauguratamente avranno realmente bisogno di un periodo di malattia e relativa indennità prevista dalle vigenti leggi dovranno fare i conti con medici e funzionari che difficilmente apporranno la loro firma che certifichi un’eventuale reale patologia.
Si e’ sempre e solo preferito svuotare le casse della famosissima cassa marittima, nonostante il tutto obbligava i falsi marittimi malati a rimanere rinchiusi in casa dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00 di ogni singolo giorno fino alla chiusura della pratica, che generalmente avveniva qualche giorno prima dell’imbarco. Prigionieri di se stessi, prigionieri dell’ingordigia. Assurdo, quanto semplicemente si poteva giustamente e legalmente usufruire delle ben note indennità di disoccupazione ordinarie o straordinarie erogate dall’INPS. Poca roba purtroppo, solo pochi punti percentuali che evidentemente non erano sufficienti a riempire Procida di cemento abusivo

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