venerdì 9 novembre 2012

A proposito dei centri di formazione per marittimi

STRASBURGO – Con 619 voti favorevoli, 16 contrari e 16 astensioni il Parlamento europeo ha approvato il 23 ottobre 2012 una risoluzione legislativa che modifica la direttiva 2008/106/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di mare.
Il testo approvato prevede che la formazione e la certificazione della gente di mare sia regolato dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sulle norme relative alla formazione, certificazione e tenuta della guardia per i marittimi della convenzione STCW entrata in vigore nel 1984 e modificata nel 1995.
Si richiede inoltre che siano incorporati al più presto nel diritto dell’Unione gli emendamenti di Manila, al fine di mantenere la competitività dei marittimi da parte dell’Unione e la sicurezza a bordo delle navi attraverso una formazione sempre aggiornata.
Ancora, il Parlamento ha quindi approvato miglioramenti decisivi ai livelli minimi di formazione, ha aggiornato i requisiti di idoneità medica e ha stabilito standard di certificazione più severi per la gente di mare.
Queste modifiche porteranno il diritto comunitario a essere in linea con le nuove norme stabilite dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sugli standard di addestramento, e sulla certificazione e tenuta della guardia per i marittimi (STCW). Sono inoltre state apportato modifiche significative volte a prevenire le frodi nel conseguimento dei certificati, innalzare gli standard medici e migliorare la formazione alla sicurezza, comprese le misure relative alla pirateria e rapine a mano armata.
I deputati hanno anche assicurato che le nuove regole prevedranno limiti più rigorosi in materia di esenzioni per periodi minimi di riposo e insistono sul fatto che le prescrizioni sui periodi di riposo devono essere mantenuta anche in caso di addestramento.
Inoltre, il testo, che è stato concordato con il Consiglio, conferisce mandato alla Commissione di raccogliere dati sul personale che opera nelle acque comunitarie, a fini statistici, al fine di ottenere un quadro migliore della professione marittima in Europa.


A conclusione di quanto sopra si potrebbe anche aggiungere che in Italia si dovrebbero fare severi controlli su quelle associazioni di categoria e pseudo-centri di formazione le cui attrezzature e docenze non soddisfano, in pratica se non solo di facciata, i parametri dettati dalla STCW.
Insomma, anche in questo campo un pò più di serietà non guasterebbe e gli ultra settantenni pensionati farebbero bene a starsene a casa o frequentere i giardinetti invece di proporsi quali docenti di materie ormai lontane dalla loro realtà anni luce, anche in considerazione che i tempi generazionali delle navi si sono ormai ridotti a cinque anni a fronte dei 25/30 degli anni 50' a 60'.

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