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lunedì 24 settembre 2012
Caso Marò: sempre più numerosi i pescatori uccisi da militari anti pirati
Navi mercantili sempre più vicine alle zone costiere. Hodeidah, 22 set -
Sono numerosi negli ultimi mesi, e destinati ad aumentare nel prossimo futuro, i
casi di pescatori uccisi per errore da personale militare impegnato in missioni
anti pirateria a protezione di navi mercantili in transito nelle acque della
regione. Oltre alla vicenda che coinvolge i due marò italiani della petroliera
Enrica Lexie in carcere nel Kerala dallo scorso febbraio, vi è quello di un
altro pescatore indiano ucciso lo scorso luglio da militari americani a bordo
dell'unità della marina americana per il rifornimento USNS Rappahannock, e molti
altri rimasti anonimi al largo delle corte dell'Oman e soprattutto dello Yemen,
dove almeno cinque pescatori sono rimasti uccisi e altri quattro colpiti dal
2009. Per questo, il caso dei due marò italiani rischia di trasformarsi in un
laboratorio per l'elaborazione di una nuova giurisprudenza nei paesi
interessati. La posizione dell'Italia, secondo cui i due marò non possono essere
giudicati in India ''equivale a dire che ogni giorno, ogni nave che passa può
tranquillamente aprire il fuoco e uccidere, a sua volontà, pescatori che si
guadagnano da vivere: e poi andarsene via dicendo che è accaduto oltre le acque
territoriali del paese interessato'', ha scritto P.S. Gopinathan, giudice
dell'Alta corte del Kerala nella sentenza dello scorso 29 maggio con cui ha
invece autorizzato il proseguimento del procedimento in India contro
Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. ''Una tale posizione non solo
costituirebbe un precedente negativo, ma anche un precedente grossolanamente
ingiusto'', ha aggiunto.
L'episodio dello scorso luglio è avvenuto al largo delle coste di Dubai.
L'ambasciatore americano a Nuova Delhi ha promesso alle autorità indiane una
inchiesta completa in quanto accaduto. La marina americana ha già precisato che
l'imbarcazione su cui si trovava la vittima aveva ignorato i segnali di
avvertimento e che si stava oltre tutto avvicinando alla Rappahannock e
assicurato che il rapporto conclusivo dell'inchiesta sarà messo a disposizione
degli indiani una volta completato, come ha precisato un portavoce, Greg
Raelson, in una mail inviata a Bloomberg, che ha dedicato alla questione un
reportage approfondito dallo Yemen. Come ha poi ammesso il capo dello staff
delle operazioni navali antipirateria dell'Unione europea, Philip Haslam, l'Oman
ha denunciato che ''numerosi'' pescatori omaniti sono stati colpiti da
proiettili sparati da personale armato straniero inviato nella regione
responsabile di azioni 'colpisci e fuggi'''.
''Abbiamo iniziato a sentirne parlare circa un anno fa'', ha spiegato il
direttore dell'organizzazione Oceani oltre la pirateria Jon Higgins, che per 22
anni ha lavorato nella marina americana, precisando che non vi sono tuttavia
elementi certi per poter valutare il numero delle vittime. ''La pirateria e la
regione ad alto rischio hanno spinto numerose navi mercantili vicino alle coste
e vicino alle zone di pesca, quindi epidodi di questo genere accadranno sempre
di più'', ha aggiunto. Quanto ai cinque morti al largo delle coste yemenite,
Bloomberg cita l'uccisione di almeno un pescatore, Ali Quanas, 38 anni, da parte
di militari russi sulla petroliera norvegese Nordic Fighter, avvenuto lo scorso
agosto (secondo quanto è stato denunciato solo in un rapporto di una società
privata di sicurezza presente sulla petroliera, con una inchieasta avviata dalle
autorità yemenite, ma smentito dalla società armatrice)
I militari indiani a loro
volta hanno ferito due pescatori yemeniti
Secondo un rapporto del sindato delle cooperative di pescatori della regione,
le forze navali indiane hanno ferito due pescatori yemeniti in due incidenti
separati, uno ferito all'addome e l'altro al ginocchio. Vittime che si
aggiungono, sempre secondo la stessa fonte, ai quattro altri pescatori yemeniti,
tutti provenienti dalla regione di Hadhramaut, uccisi nel Golfo di Aden fra il
2009 e il 2010 da militari di nazionalità rimasta non identificata. Lo Yemen ha
chiesto al governo indiano di aprire un'inchiesta. Ma il portavoce del ministero
della difesa indiano, Sitanshu Kar, ha preferito non commentare la
notizia.
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